Descrizione
Ciondolo in oro 18kt raffigurante la Sicilia, vuoto al centro; gr 1, cm 2,10. Secondo un'antica legenda della mitologia greca, la Sicilia è sorretta da Tifeo, essendo prigioniero sotto la medesima.
Tifeo nasce dall’unione di Gea – madre terra – con Tartaro: è un gigante dall’aspetto mostruoso, con la testa dai cento serpenti, che fin dalla nascita è stato destinato alla lotta contro Zeus per vendicare la madre Gea, i cui altri figli (i Titani) sono stati sconfitti dal Re degli dei. In un primo momento, lo scontro sembra premiare Tifeo ma alla fine,, le parti si invertono (come da copione) ed è il gigante a dover fuggire dalle saette del Re dell’Olimpo, rifugiandosi proprio in Sicilia: qui, ferito a morte, verrà trascinato e rinchiuso in eterno sotto l’Etna, dove ancora oggi alimenta il vulcano con i suoi sbuffi. Il continuo tremore vulcanico, peraltro, sarebbe dovuto alla sua ira, con la quale invano tenta di ribellarsi al proprio crudele destino.
In alcune rappresentazioni dedicate al mito, Tifeo regge l’isola in posizione supina, con le braccia distese e le mani a sorreggere due capi opposti – Peloro e Pachino – mentre i piedi si congiungerebbero su “Lilibeo” (Trapani); la testa, invece, starebbe sotto “a Muntagna”, con la bocca del gigante che idealmente coincide con quella del vulcano. Tifeo sarebbe stato condannato, a seguito di uno scontro con il temibile Zeus, a sorreggere il peso dell’isola sul proprio corpo, non prima però di esser stato rinchiuso per sempre sotto l’Etna.
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